La startup Splash lancia un’app che utilizza l’intelligenza artificiale e Alexa per creare musica: un nuovo passo per la tecnologia.
La startup emergente nel campo della tecnologia musicale, Splash, ha recentemente lanciato un’app che utilizza l’intelligenza artificiale e Alexa – l’assistente virtuale di Amazon – per creare canzoni. Questa innovazione rappresenta un passo avanti significativo nell’intersezione tra tecnologia e creatività, facendo esultare già i musicisti e gli appassionati di musica.
Alexa, come funziona l’app?
L’app di Splash utilizza algoritmi di apprendimento automatico per analizzare vari elementi musicali, come melodia, ritmo e armonia. Questi dati vengono poi utilizzati per generare nuove composizioni musicali. Inoltre, al brano si possono poi aggiungere voci umane (nonché realizzate con l’intelligenza artificiale).
A questo punto sarà possibile ricevere un link sul proprio cellulare per ascoltare il lavoro finito, e magari condividerlo. L’app integra Alexa, permettendo agli utenti di interagire vocalmente con l’app e di dare istruzioni specifiche per la creazione della musica.
L’evoluzione della musica con l’AI
L’uso dell’AI nella creazione musicale, tuttavia, non è un concetto nuovo. Quello che sorprende è che l’app di Splash – rispetto al passato quando l’intelligenza artificiale veniva usata principalmente per analizzare e replicare stili musicali esistenti – permette una maggiore personalizzazione e interattività, dando agli utenti la possibilità di influenzare direttamente il processo di creazione musicale.
Di conseguenza, è prevedibile che questo tipo di innovazioni possano avere implicazioni dirette per il futuro della musica. Da un lato, potrebbe democratizzare il processo di creazione musicale, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio.
D’altra parte, potrebbe sollevare qualche dubbio sul ruolo dell’artista e sulla natura della sua creatività. Tuttavia, l’app di Splash è un esempio eccellente di come questa tecnologia può essere utilizzata per spingere i confini della musica.